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Scienze

Dallo scarto al tesoro

Teresa Cecchi, ITT “Montani di Fermo”

Quando buttiamo uno smartphone, un computer o dispositivi simili, alimentiamo le discariche di rifiuti elettrici e elettronici (e-waste) che, tuttavia, possono rappresentare una vera e propria miniera urbana! Esiste, però, un profondo squilibrio tra le aree del mondo che producono grandi quantità di questi rifiuti e quelle che li ricevono. Un esempio lampante è la Norvegia, che genera ogni anno circa 28 chili di rifiuti elettronici pro-capite, mentre nei paesi più poveri la media è di soli 0,8 kg.

La mappa delle discariche di e-waste riflette chiaramente questo divario: i paesi “ricchi” producono dispositivi elettronici utilizzando metalli spesso esportati dall’Africa, ma questi dispositivi, una volta diventati obsoleti, ritornano nel continente sotto forma di rifiuti. Questo paradosso evidenzia non solo le disuguaglianze globali, ma anche la necessità di ripensare il ciclo di vita di questi dispositivi e il modo in cui trattiamo i rifiuti tecnologici che, se ben gestiti, possono diventare nuove risorse.

II Incontro del corso di aggiornamento per insegnanti “Le scienze molecolari negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030” – Accademia dei Lincei e SNS | 14 febbraio 2024 | Sala Azzurra