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Democrazia sorgiva e felicità pubblica
Adriana Cavarero, Università di Verona.
Il dibattito filosofico-politico, nella prima decade degli anni duemila ancora animato da posizioni che consideravano la democrazia come a-venire, o come compito infinito, o come spazio-tempo sempre incompiuto, si è sempre più concentrato, fino a darla per acquisita, sulla crisi della democrazia. Sembrerebbe, dunque, che ci si debba ormai orientare a pensare qualcosa come una “post-democrazia” – un fenomeno da vagliare dunque e, eventualmente, rimettere in questione.
Al contempo, all’interno di questa semplificata e breve genealogia, appare evidente che oggetti di riflessione non possano che essere, da un lato, le istituzioni, con i paradigmi attraverso i quali sono state, e sono tutt’ora, pensate (destituente, costituente, istituente), e, dall’altro, il conflitto, nelle sue varie modalità.
I incontro del ciclo “Democrazia, conflitto, istituzioni”, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici | 5 ottobre 2021 | on line